Fu Bartolomeo Cristofori a sviluppare per primo, nel 1698, l’idea di un clavicembalo le cui corde fossero percosse da martelletti, in grado di trasmettere la forza o la leggerezza del tocco umano. Fu una rivoluzione, ma non se ne accorse nessuno. Händel, Bach, Couperin lo ignorarono o ne diedero pareri negativi. Non immaginavano ciò che sarebbe accaduto in seguito: da Mozart a Liszt, da Chopin a Satie, il pianoforte divenne lo strumento musicale per eccellenza, e la sua storia, scritta con cinquantadue tasti bianchi e trentasei tasti neri, finì per coincidere con la storia stessa della musica.
1 · Preludio No. 1 in Do maggiore, BWV 846 dal calvicembalo ben temperato (Johann Sebastian Bach)
2 · Sonata No. 14 “Chiaro di luna” per pianoforte in Do diesis minore, Op. 27 No. 2: I. Adagio sostenuto (Ludwig van Beethoven)
3 · “Arietta” dai pezzi lirici in Mib maggiore, Op. 12 No. 1 (Edvard Hagerup Grieg)
4 · Intermezzo dal carnevale di Vienna in Mib minore, Op. 26 No. 4 (Alexander Schumann)
5 · Sonata No. 8 in Do minore, Op. 13 “Patetica”: II. adagio cantabile (Ludwig van Beethoven)
6 · “Per Elisa” bagatella in La minore No. 25 (Ludwig van Beethoven)
7 · Notturno in Mi minore No. 1, Op. 72 (Fryderyk Franciszek Chopin)
8 · Canto di primavera in La maggiore No. 6 Allegretto grazioso, Op. 62 (Felix Mendelsshon)
9 · Sogno “Sogni dal’infanzia” in La maggiore No. 7 Op. 15 (Robert Alexander Schumann)
10 · Notturno in Mib maggiore No. 2 Op. 9: Andante (Fryderyk Franciszek Chopin)
11 · Ninna nanna da “Fogli d’album” in Mib maggiore No. 16 Op. 124: Allegretto (Robert Alexander Schumann)
12 · Consolazione No. 3 in Reb maggiore S. 172 (Franz Liszt)
Tempo totale 46:10
Artisti:
Pianoforte: Vinicio Bianchini
A cura di: Franco Bignotto e Vinicio Bianchini
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